martedì 16 dicembre 2008

Traduttori italiani deportati in Romania

l'Italia espelle i romeni fuori dal suo territorio, la Romania invece deporta gli italiani 'entro' i suoi confini! Poco male, non si tratta di clandestini valutari con la foto in primo piano sulle maggiori testate europee, ma di umili traduttori italiani, che a malapena riescono a far vedere le loro foto in formato tessera su Prozcom. E poi il kidnapping è solo informatico, appartiene cioè a quel mondo digitale al di là del bene e del male dove la sofferenza e il sacrificio diventano statistica. Io però la vedo così: agenti romeni ‘che dormivano’ sul territorio italiano sono stati allertati dalle centrali della madrepatria, sono penetrati nottetempo nelle dimore di numerosi traduttori, li hanno imbavagliati e poi rapiti! Ora i poverini si
trovano chiusi in un campo di rieducazione in Transilvania, e potremmo giurare che per loro non si tratterà di un ritiro spirituale. Nel sito-lager romeno ho visto che ci sono anche molte traduttrici e questo dà all'affaire una connotazione classica da ratto delle sabine! Che ne sarà di loro? Forse i traduttori romeni vogliono sposare le traduttrici italiane per migliorare la razza? O forse per altri scopi? Dicono che in Transilvania l’Avis ha aperto una succursale perché c’è sempre carenza di sangue. Non bastavano le
agenzie vampire di casa nostra, adesso ci si mettono anche i vampiri DOC. Sulla lista langit mamma una nostra collega costernata ha consigliato di chiamare la polizia postale italiana. Perchè non avvertire invece quelli della lega nord?

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