martedì 16 dicembre 2008

Non aprite quei portali

Numerose e interessantisono le discussioni sui portali di traduzione come prozcom e internetcafe. A me l’iscrizione a Proz è scaduta 4 giorni fa e non intendo rinnovarla. Non mi dilungo sui motivi ma posso assicurare che la mia decisione non è solo dovuta a considerazioni pratiche. E’ ben vero che ho pensato a tutti quegli etti di prosciutto di Parma che avrei potuto comprare con i soldi della quota, ma ciò non è tutto. A mio parere questo portale è indicato coprattutto come luogo di scambio d’informazioni sulle terminologie specialistiche. Là dove proz delude è nel mancato aiuto al traduttore indipendente che viene lasciato solo a bisticciare con le tariffe.
L'attitudine di proz nei confronti delle retribuzioni del traduttore è diciamo sul pragmatico-ipocrita. Con grande realismo quelli del portale hanno capito che è inutile perseguire tariffe ideali e promuoverle, tariffe che non esistono da nessuna parte. Ciò che noi immaginiamo come tariffa ideale è un elemento chimico raro, la cui esistenza è dimostrata solo da prove di laboratorio. Una certa realtà è fatta per contro di tariffe basse e malvage che ci lusingano e ci insidiano. Da dove diavolo vengono ormai lo sappiamo. Molti di questi ectoplasmi tariffari vedono la luce in 'laboratori' di traduzioni ricavati da scantinati alle periferie di Mumbai e di Calcutta. Succede poi che queste formule mefitiche sfuggano dai siti di origine e arrivino fino a noi. Non dobbiamo però temerne troppo il contagio proprio
grazie ai siti preposti al suo contenimento. Sotto questo aspetto proz
e tr.cafe si potrebbero definire dei club di portatori sani.

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