martedì 16 dicembre 2008

Parla come mangi, scrivi come ti pare

lo stile cristallino di Montanelli riporta all'antico dilemma:
scrivere seguendo il ritmo del respiro oppure usare il più possibile delle risorse della nostra lingua? La prima soluzione è d'obbligo per la comunicazione giornalistica, ma poi per la letteratura le opinioni divergono. Come facciamo a passare sopra allo stile sontuoso di ad es. Joseph Conrad o
di Curzio Malaparte? Che io sappia uno dei pochi che riusciva a creare
una prosa magnetica con 90 vocaboli era Hemingway. Il problema è che
lui stesso, quando capì che non poteva continuare a scrivere così (i
lettori cominciavano a slogarsi le mascelle dagli sbadigli), diventò depresso. Penso comunque che Montanelli sia un ottimo esempio per lo stile di noi traduttori, perché in quanto a chiarezza era maestro insuperato. Altro
giornalista che usa le parole come un meccanico usa chiodi, bulloni,
etc: Giorgio Bocca.

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