martedì 16 dicembre 2008

Hal

Dopo che per l’ennesima volta ho disattivato il correttore ortografico e il mio PC lo riattiva da solo, a suo piacimento, non posso fare a meno di pensare al supercomputer Hal di Stanley Kubrik. Ricordo che Hal, privato dell’audio, riusciì a leggere le parole degli umani dal movimento delle loro labbra e li castigò. Ora è il momento del panico, del dubbio che il mio notebook sia convinto di sapere l'ortografia meglio di me. Non può darsi che la macchina a mia insaputa contatti il mio cliente per soffiarmi il lavoro?

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