martedì 16 dicembre 2008

Strane triangolazioni

Su di una lista per traduttori leggo che secondo alcune agenzie ora per produrre traduzioni di qualità un traduttore non basta più, ma occorre anche un revisore. Il principio delle traduzioni a quattr’occhi è ben noto e
molti di noi lo applicano da tempo. La novità è che ora vorrebbero imporre questa prassi come obbligatoria, in conformità con una certa norma DIN… La cooperazione fra traduttore e revisore quindi da saltuaria diverrebbe continuativa, inoltre la soluzione di collaborazione in networking tra i due professionisti risulterebbe inadeguata, mentre molto più funzionale diverrebbe la presenza fisica delle due persone nello stesso spazio fisico. Considerando che nel caso di traduttore più traduttrice questa cooperazione a lungo andare più che traduzioni a quattr’occhi potrebbe produrre traduzioni cheek-to-cheek, a me questa norma DIN è simpatica! Inoltre, se questa norma venisse applicata su larga scala, cioè se un numero sempre maggiore di traduttori e di traduttrici dovesse condividere per lunghe ore ogni giorno lo stesso spazio lavorativo con le/i rispettive/i revisori, sarebbe opportuno ufficializzare il rapporto tra i due professionisti, e quale migliore ufficializzazione si potrebbe ipotizzare se non il matrimonio? consideriamo il vantaggio che questa posizione comporterebbe: la/il professionista che non ha riconoscimento, stato rappresentativo, albo e onorario applicabile per legge, si troverebbe realizzata/o nel vincolo del matrimonio e avrebbe in
quanto casalinga/o il diritto alla pensione. Finora i traduttori non sono esistiti in quanto figure professionali al pari di medici e avvocati. Eppure noi esistiamo e possiamo dimostrare che lavoriamo! l clienti ci corrispondono un onorario, quindi in virtù di un possente sillogismo, se ciò avviene è perchè abbiamo svolto un lavoro. Se questo lavoro poi verrà riconosciuto come lavoro domestico non ben definito poco importa. Saremo tutte/i casalinghe/ghi e riconosciuti come lavoratori. In tutta questa faccenda io vedo molti vantaggi, ma sinceramente anche un piccolo rischio. Se un giorno il concetto di controllo qualitativo delle traduzioni dovesse rafforzarsi, se la norma DIN etc dovesse inasprirsi, se quindi venissero imposte traduzioni non più a 4, ma a 6 occhi, ciò implicherebbe il coinvolgimento di un terzo professionista, nel nostro caso di una/un amante. Riuscirà la presenza di questa terza figura ad integrarsi armoniosamente nella sacralità della coppia già formatasi?

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